Al termine di una lunga seduta notturna, i senatori della maggioranza di governo hanno approvato il testo del decreto legge di riforma delle intercettazioni. Secondo quanto detto in Aula dal ministro della Giustizia Angelino Alfano, “il testo della Camera è ancora il compromesso migliore sui punti più controversi della riforma e ha rappresentato un compromesso alto tra i tre principi costituzionali in gioco: la privacy, il diritto di cronaca e quello relativo alle indagini” Sembra dunque esserci ancora spazio per modifiche future al progetto legislativo , anche se l’opposizione rimane scettica a riguardo. L’Italia dei Valori ritiene inutile ogni forma di dialogo con il Pdl, mentre il Pd ha visto svanire le speranze che qualche modifica importante al testo venisse apportata già nelle scorse ore. In opposizione al ddl, ieri si è tenuta anche la manifestazione promossa dalla Fnsi , che ha chiamato a raccolta, a Roma e Milano, i direttori delle principali testate italiane. La Federazione della stampa ha dato segni di compattezza, criticando il provvedimento della maggioranza. Anche quotidiani di area governativa, come Il Giornale, hanno avuto parole dure sulla questione: “Questa legge sembra fatta apposta per imbavagliarci e intimidirci” ha dichiarato Vittorio Feltri.
Intercettazioni bendate: il sì della maggioranza e le proteste dei giornalisti

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