Roberto Natale e Franco Siddi, rispettivamente presidente e segretario della Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, hanno inviato una lettera ai componenti dei cdr ed ai direttori sul tema del ddl Alfano: “ Le norme del disegno di legge sulle intercettazioni, come vi è noto, contengono anche pesanti limiti del diritto di cronaca fino a costituire una vera e propria pietra tombale sulla cronaca giudiziaria. È previsto infatti il silenzio sulle indagini e i loro sviluppi anche quando non sussiste più il segreto istruttorio. Fieg e Fnsi hanno denunciato che ‘l’effetto è quello di impedire ai cittadini e all’opinione pubblica di riconoscere fatti rilevanti della vita sociale, quali appunto le notizie sugli atti di indagine, non segreti’ È di tutta evidenza che ciò nulla ha a che vedere con le intercettazioni che vengono disposte dall’Autorità giudiziaria. Le pesanti sanzioni previste per giornalisti e editori sono la condizione che annulla l’autonomia dell’informazione e impedisce di fatto che questa venga resa al pubblico compiutamente e correttamente. Da tempo la Fnsi ha avviato, con tutti gli organismi di categoria (a cominciare dall’Ordine professionale), le Associazioni del sindacato (a partire dall’Unci), le organizzazioni sociali e culturali e ora finalmente insieme con la Federazione degli Editori, una vasta azione pubblica per denunciare la gravità di tali previsioni di legge e invocarne il cambiamento e la cancellazione… è molto importante far capire ai lettori la mutilazione grave che verrebbe arrecata alla cronaca , e quindi al diritto dei cittadini di conoscere e sapere, se le norme bavaglio fossero definitivamente approvate. Abbiamo più volte sollecitato direttori e colleghi ad assumere, nelle loro testate, le iniziative più idonee per far capire cosa sta accadendo, per rendere immediatamente chiaro ai lettori quali notizie e perché sparirebbero dai giornali ”
Intercettazioni: lettera presidente e segretario Fnsi

Guarda anche: