Continuano le proteste e gli scontri in Turchia : a Istanbul i manifestanti hanno occupato per il terzo giorno piazza Taksim, mentre ad Ankara la strade del centro sono praticamente inagibili. Secondo il ministro dell’Interno ci sono stati circa 1.700 arresti e ora il Governo ha un nuovo nemico: Twitter . Il premier Recep Erdogan ha attaccato pubblicamente il social network , accusandoli di perpetrare il disordine e di fare da cassa di risonanza per le proteste: “Oggi abbiamo una minaccia per la società che si chiama Twitter – ha detto in un’intervista televisiva -. Se chiamano chi ha servito il popolo dittatore, non hanno capito niente”. I manifestanti anti-Erdogan, invece, accusano le tv di minimizzare i moti popolari e di incensare l’operato del presidente, riversando sui social media sdegno, rabbia e slogan che invitano a scendere in piazza. Intanto, Twitter rischia l’ennesimo bavaglio.
La Turchia mette alle strette Twitter

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