L’idea, forse un po’ fantasiosa, viene dal quotidiano inglese The Guardian : una tassa extra sul web per salvare gli editori in difficoltà . La testata propone un pedaggio di 2 sterline al mese sulle connessioni a banda larga per finanziare i giornali britannici. Secondo David Leigh, vicedirettore della testata , con il passaggio alla piattaforma digitale l’unico modo per preservare il valore del prodotto giornalistico sarebbe quello di rimpolpare le finanze dei giornali. Ma gli editori sono attanagliati dalla crisi e, invece di investire, optano per tagli al personale e un’impostazione del lavoro sempre più meccanica. “La pubblicità copre solo una parte minima dei costi del giornalismo di qualità – scrive Leigh -. Il giorno in cui i giornali saranno obbligati a fermare le rotative sarà un disastro per la democrazia” . Qualcuno ha scommesso sui contenuti a pagamento , ma “i consumatori non sono disposti a pagare per le news su internet; pagano però per la loro connessione a banda larga” . Ecco dunque che un balzello di 2 sterline al mese su ciascuna connessione potrebbe salvare i giornali d’Oltremanica. O almeno i grandi gruppi editoriali, che riceverebbero circa 30 milioni di sterline all’anno. Il resto della torta servirebbe a garantire la sopravvivenza dei giornali regionali. Resta da capire quanti cittadini sarebbero disposti a sovvenzionare l’editoria in tempi di crisi e di bilanci famigliari sempre più esigui.
L’editoria? Si finanzia con un balzello sul web

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