In Europa c’è un cartello editoriale che limita irregolarmente il mercato degli e-book. Secondo la Commissione europea, il mercato dei libri digitali sarebbe falsato da un accordo tra i più importanti editori: nel mirino dell’ Antitrust continentale sono finiti cinque colossi di settore come Hachette Livre, Harper Collins, Simon & Schuster, Penguin e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck, ma anche Apple, accusati di “aver stipulato accordi illegali o messo in atto pratiche anticompetitive con effetti restrittivi sulla concorrenza e la competizione” . I prezzi degli e-book sono mantenuti artificiosamente alti da un accordo tra editori che va a tutto discapito dei lettori-consumatori. I quali, per altro, si sono organizzati distribuendo gratuitamente online e-book altrove venduti a pagamento. Un’azione non esattamente legale ma che in qualche modo funge da contrappasso per le case editrici, che sul web possono controllare solo in parte la diffusione del proprio materiale e farebbero quindi meglio a tenersi stretti i clienti con politiche di prezzo e fidelizzazione più eque. In Inghilterra, la Publishers Association ha reagito denunciando 115mila pagine web illegali nel 2011, nel tentativo di limitare il download gratuito dei libri, chiedendo inoltre l’intervento del Governo e di Google per chiudere e retrocedere i siti che offrono e-book eludendo il diritto d’autore. Ma l’azione dell’Unione europea porta alla luce le strategie (anti)commerciali degli editori, che potrebbero essere a loro volta costretti a ritoccare al ribasso i prezzi dei propri volumi digitali.
L’Europa sentenzia: e-book troppo cari

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