“ In seguito al commento da lei postato su Facebook a proposito del suo impiego, e preso atto della sua insoddisfazione, l’azienda ha deciso di interrompere il rapporto di lavoro con effetto immediato ”, questo il commento dell’azienda che ha licenziato una giovane ragazza per aver definito noioso il suo posto di lavoro. Kimberley Seann, di appena 16 anni, lavorava da pochi mesi in una società di logistica, la Ivell Marketing and Logistics, ed è rimasta profondamente imbarazzata quando si è vista consegnare la lettera di licenziamento poiché, come dice lei, sul commento visibile a tutti non c’era il nome dell’azienda. L’atteggiamento della ragazza non sarebbe dunque in linea con le aspettative del titolare Stephen Ivell: “ Noi vogliamo che i membri del nostro staff collaborino in armonia ”. Il fatto di postare un commento che riguarda lo stato d’animo personale, può davvero costituire causa giusta di licenziamento? Attendiamo di vedere come deciderà di comportarsi la giovane in questione, poiché questo esempio potrebbe diventare un precedente per cause future.
Licenziata per aver definito il suo lavoro noioso su Facebook

Guarda anche: