Spotify Italia festeggia in queste ore il suo primo compleanno : dodici mesi di successi, stando ai numeri, anche se le strategie commerciali non sono sempre state impeccabili. Di certo ci sono i 65 milioni di ore di musica ascoltate dagli utenti nostrani, una cifra sbalorditiva, con oltre 15 milioni di compilation create. Il servizio di musica on demand in streaming ha cambiato il modo di fruire della musica, almeno per gli internauti più smaliziati . Un catalogo vasto e facilmente consultabile ha dato subito enorme popolarità a Spotify, anche se il prossimo passo sarà convincere quanti più utenti a passare dalla modalità gratuita (con pubblicità) all’abbonamento mensile (che per 9,99 euro offre anche download e ascolto offline). Nel frattempo l’industria musicale italiana ha ricevuto un grosso impulso dallo streaming: secondo i dati Fimi, nel 2013 la musica digitale è cresciuta del 18%, con i servizi a sottoscrizione in streaming al +182% e al 18% del mercato. L’artista più ascoltato in questo primo anno su Spotify sono stati i Daft Punk, mentre la canzone più riprodotta è stata Can’t hold us di Macklermore e Ryan Lewis . Tra gli italiani svettano Jovanotti, Fedez e Ligabue. Ma quel che più conta è l’impatto virale che l’ascolto in streaming può avere sul resto dei consumatori: gli utenti iscritti agiscono da casse di risonanza, con le canzoni ascoltate riportate nella newsfeed Facebook oppure su Twitter, dando inizio a un meccanismo di promozione e ascolti a domino. L’industria musicale di oggi passa anche dai meccanismi della rete 2.0.
L’Italia a ritmo di Spotify, da un anno

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