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21 Maggio 2012 | Innovazione

L’Italia adulta legge poco

Nel 2011 poco meno di 26 milioni di italiani dichiarano di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno , per motivi non strettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2010 i lettori di libri diminuiscono, passando dal 46,8% al 45,3% della popolazione . Lo rileva l’ Istat , secondo cui le donne confermano di essere lettrici più assidue degli uomini: leggono almeno un libro il 51,6% delle femmine rispetto al 38,5% dei maschi. Le differenze di genere sono massime tra i 15 ed i 44 anni e si riducono dopo i 60 anni.    La quota più alta di lettori si riscontra tra i ragazzi e le ragazze con età compresa tra 11 e 17 anni (60,5%). Avere genitori che leggono rappresenta un fattore che influenza i comportamenti di lettura dei figli. Leggono libri il 72% dei ragazzi tra 6 e 14 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 39% di quelli i cui genitori non leggono.   A leggere di più sono laureati, dirigenti, imprenditori e liberi professionisti, quadri, impiegati e studenti. Si legge di più al Nord e nel Centro del Paese , dove la percentuale di lettori è superiore al 48% della popolazione. La propensione alla lettura  minore nel Sud e nelle Isole, dove la quota di lettori scende sotto il 35%.   

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