“Vi è la piena prova, orale e documentale, che Berlusconi abbia direttamente gestito la fase iniziale per così dire del gruppo B e, quindi, dell’enorme evasione fiscale realizzata con le società Off Shore” . È un passaggio delle motivazioni della sentenza con cui la corte d’appello ha confermato la condanna all’ex premier. “ L’anomala discussione svolta dalla parte civile Mediaset all’esito del processo e la conseguente asserita mancanza di danni alla società in coerenza con una ritenuta congruità dei prezzi corrisposti da Mediaset nel corso degli anni per l’acquisto dei diritti, significa sostanzialmente che i vertici della società ancora oggi neppure riconoscono l’illiceità di quanto è stato accertato ”. È un altro passaggio delle motivazioni della sentenza della corte d’appello di Milano sul caso Mediaset. Per i giudici “interponendo fra le Major e il gruppo Fininvest/Mediaset una serie di società estere, che operavano adeguati ricarichi nella compravendita dei diritti, si otteneva un duplice risultato: non solo si creavano costi fittizi destinati a diminuire gli utili del gruppo e quindi le imposte da versare all’erario italiano, ma si costituivano, appunto, ingenti disponibilità finanziarie all’estero ”. Tale strategia specificano i giudici “ traeva origine in anni in cui Berlusconi era incontestabilmente il gestore diretto di tutte le attività del gruppo” . La corte d’appello di Milano, nelle motivazioni della sentenza con cui ha confermato i 4 anni di carcere per Silvio Berlusconi, imputato per il caso Mediaset, ha parlato di “un sistema portato avanti per molti anni ” dall’ex premier e “ proseguito nonostante i ruoli pubblici assunti. E condotto in posizione di assoluto vertice”.
Mediaset: Berlusconi ha sempre avuto potere
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