Oggi è la giornata contro il denaro contante. Il No cash day, lanciato da Geronimo Emili e patrocinato dalla presidenza del Consiglio e dal ministero per lo Sviluppo economico, vuole ricordare agli italiani che è possibile, e spesso meno rischioso, vivere senza molte banconote in tasca, sfruttando al meglio le potenzialità dei pagamenti elettronici. Secondo gli organizzatori dell’iniziativa, i sistemi di manutenzione e distribuzione del denaro contante costano 200 euro l’anno a ciascun cittadino, con tutti i rischi legati alle banconote fasulle, ai furti e agli smarrimenti. Più pratica ed economica è dunque la carta di credito, che favorisce anche il commercio digitale (in crescita del 15% nel 2010, per un fatturato di 6,65 miliardi di euro). E il passo successivo, oltre alla diffusione delle carte di credito fisiche e virtuali (che molte banche stanno promuovendo per gli acquisti online), è lo sviluppo dei circuiti basati sulla near field communication , tecnologia che permette di usare i dispositivi mobili come carte di credito. Ma in Italia, prima di arrivare a pagare un cappuccino con il proprio smartphone, c’è ancora molta strada da fare . I cittadini dello Stivale preferiscono la moneta sonante perché dà loro l’idea di un maggiore controllo sulle spese (37% dei casi), o per la supposta semplicità d’uso (28%). L’Italia è il fanalino di coda dell’Europa nell’utilizzo dei pagamenti elettronici, anche se forse qualcosa incomincia a muoversi.
No cash day, è il momento dei pagamenti elettronici

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