Francesco Pizzetti, presidente dell’ufficio del Garante per la protezione dei dati personali, ha negato che il Ddl sulle intercettazioni protegga la privacy. Mentre la maggioranza dà una decisa accelerata all’approvazione del de creto legge sulle intercettazioni, portando il controverso testo alla Camera il prossimo 29 luglio, il Garante per la protezione dei dati personali riconosce che le misure in procinto di essere adottate mettono a rischio la libertà di stampa. Il presidente dell’Autorità Francesco Pizzetti, durante la presenta zione della relazione 2009 del Garante, ha commentato che i proponenti della legge fanno riferimento alla privacy per giustificare i limiti di pubbli cabilità del materiale intercettato. Pizzetti ha riconosciuto la necessità di “mettere al riparo l’attività giudiziaria, specie nella fase delle indagini pre liminari, da fughe di notizie che potrebbero pregiudicarla” e, al contempo, riconosciuto che nel disegno di legge in discussione si “ pongono limiti specifici alla pubblicabilità delle intercettazioni, non perché contenute in atti giudiziari, che come tali possono essere diffusi per riassunto, ma in quanto dati raccolti con lo strumento delle intercettazioni” Non si tende, dunque, a tutelare la privacy, quanto piuttosto a procedere con “ una difesa anticipata , disposta in via generale e astratta, nei confronti di qualunque dato raccolto” Così facendo, ha concluso il Garante del diritto che viene invocato per legittimare il provvedimento, “si pone in pericolo la libertà di stampa” .
No, non è la privacy

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