Sì a una rete libera, no a una sorta di ” Far web “. A sostenere questa posizione è stato il presidente dell’Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò , parlando dei principi ispiratori dell’Agcom nello schema di regolamento per la tutela del diritto d’autore su internet nel c orso dell’audizione di fronte agli Uffici di presidenza delle commissioni Cultura e Comunicazioni del Senato. Calabrò ha precisato che lo schema di regolamento approvato lo scorso 6 luglio è stato aperto a una nuova consultazione per sessanta giorni, “ sottoponendolo così a un processo valutativo approfondito, articolato e realmente aperto a tutti i contributi e a tutte le voci della società civile, del mondo web e di quello produttivo, della cultura e del lavoro che ben riflette la delicatezza e l’importanza del tema ” Per il presidente dell’Autorità, la soluzione proposta “ rappresenta una soluzione mediana tra la libertà della rete e il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale che, attraverso la rete, vengono utilizzati ”, scartando “ logiche invasive ” come quelle adottate in Francia, ma rifiutando anche “ il principio che internet sia una sorta di zona franca, dove i contenuti possono essere impunemente saccheggiat i”. Calabrò si è detto convinto che non si può usare la stessa mentalità usata per il mondo della carta per regolare “ un fenomeno quale quello della pirateria digitale in vertiginosa evoluzione tecnologica. Ma questo – ha aggiunto – non può costituire una giustificazione per non fare. Che il principio della rete libera si risolva in un ‘Far web’ non è un esito degno d i un Paese che creda nel diritto, anzichè nella sopraffazione del più svelto e del più spregiudicato ”
Pericolo Far web per Agcom

Guarda anche: