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7 Aprile 2024 | Attualità

Più di un terzo degli italiani non fa sport

Attività fisica, questa sconosciuta. Soprattutto al sud e nelle isole. In Calabria il 59,3% non fa movimento, neanche saltuariamente. A Trento i più sportivi.

Il 39% della popolazione italiana conduce una vita sedentaria, oltre il 38% svolge attività fisica saltuaria e più del 22% fa sport in modo continuativo. È quanto emerge dal rapporto “Gli italiani e lo sport”, realizzato con riferimento all’anno 2022 dall’Osservatorio permanente sullo sport, spin-off di Fondazione SportCity in collaborazione con Istat, IBDO Foundation e Istituto Piepoli.

I risultati: poco movimento al sud

La fotografia che ritrae gli italiani come sedentari e poco inclini al movimento, è particolarmente impietosa nel sud, nelle isole e nei piccoli comuni dove è probabilmente minore l’offerta di impianti sportivi o di aree attrezzate. Tra Nord-Est e Sud ci sono oltre 15 punti percentuali di differenza nella pratica sportiva.

I più attivi sono gli abitanti delle province autonome di Trento (16,2%) e Bolzano (16,9%). Vincono invece il premio pigrizia i cittadini della Calabria (59,3%), della Sicilia (59,3%), della Campania (55,1%), della Puglia (54,8%) e della Basilicata (53,7%).

L’influenza di istruzione e famiglia sullo sport

I dati mostrano inoltre che la propensione a fare sport aumenta con il livello d’istruzione. Negli ultimi 20 anni la pratica sportiva è aumentata soprattutto per uomini e donne con titolo di studio più alto, con seguente accrescimento del gap socio-culturale e il divario si attesta sui 35 punti percentuali.

La famiglia gioca un ruolo chiave nel promuovere la pratica sportiva: l’indagine infatti evidenzia che tra 3 e 24 anni, quasi 8 ragazzi su 10 praticano sport quando entrambi i genitori hanno abitudine alla pratica sportiva, contro poco più di 3 ragazzi su 10 quando entrambi i genitori sono non praticanti. Per quanto riguarda i giovani, mentre nel 2021 si è verificato un aumento significativo della sedentarietà tra i ragazzi di 14/19 anni (dal 18,6% al 20,9%), nel 2022 è stato registrato un netto recupero dello sport continuativo soprattutto per i più piccoli: +2,7% dai 3 anni e in particolare per i bambini tra i 6 e i 10 anni.

I contributi di esperti e parlamentari

Al complesso lavoro di analisi hanno contribuito 28 esperti e 10 parlamentari (Chiara Appendino, Mauro Berruto, Paolo Ciani, Guido Quintino Liris, Simona Loizzo, Paolo Marcheschi, Roberto Pella, Mario Occhiuto, Fausto Orsomarso, Daniela Sbrollini), con un intervento del ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi e con le prefazioni di Giovanni Malagò, presidente del Coni, Luca Pancalli, presidente Del Cip, Claudio Barbaro, sottosegretario di Stato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e Marco Mezzaroma, presidente Sport e Salute.

Di Valentina Colombo

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