Randy Sheckman è uno dei tre vincitori del Nobel per la fisiologia e la medicina 2013. Il giorno in cui lo scienziato ha ricevuto il premio dalle mani del re di Svezia, il quotidiano inglese The Guardian ha pubblicato un suo articolo dai toni molto duri: Shekman scrive che lui e tutti quelli che lavorano nel suo laboratorio boicotteranno le tre riviste scientifiche più famose al mondo: Nature, Science, Cell. Quelle che il premio Nobel chiama “ riviste di lusso ” distorcerebbero il processo scientifico . In che modo? “ Curano in modo aggressivo i loro marchi, più per vendere abbonamenti che per stimolare la ricerca. Come stilisti che creano borse in edizione limitata, sanno che la scarsità alimenta la domanda e limitano artificialmente il numero di articoli accettati. I marchi esclusivi vengono poi commercializzati con un espediente chiamato impact factor – un punteggio che misura il numero di volte che i suoi articoli sono citati da successive ricerche” . Una misura profondamente sbagliata, ribadisce Shekman, dal momento che è diventato un fine in sé “ ed è dannosa per la scienza come la cultura dei bonus lo è per il sistema bancario”. La verità, dice il Nobel, è che i redattori di queste riviste sanno bene che un articolo può essere molto citato perché è buona scienza, ma anche perché è accattivante, provocatorio o semplicemente fasullo . La loro politica quindi è quella di accettare articoli che verranno ripresi dai media perché “esplorano argomenti sexy o fanno affermazioni stimolanti”.
Premio Nobel: no alle riviste scientifiche

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