Secondo CREA sarà uno “strumento salva-agricoltura” per una “programmazione intelligente del territorio”
Esiste in Italia un ente che si chiama CREA: Consiglio per la Ricerca in economia agraria e agricoltura. Si tratta del principale Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari con personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf).
Da CREA arriva adesso un commento entusiastico all’annuncio – per la seconda metà del 2026 – della Carta dei suoli d’Italia in scala 1:100.000. Secondo il Consiglio, questo strumento atteso da decenni consentirà a ogni agricoltore di decidere quali siano la coltura più adatta al suo suolo, il sistema agricolo migliore, le lavorazioni da preferire, la gestione più opportuna. Il tutto moltiplicato per tutto il sistema agricolo italiano avrà enormi ricadute positive in fatto di produttività, reddito e ambiente.
Dal secondo dopoguerra, infatti, i suoli coltivati in Italia hanno perso tra il 2% e il 3% di sostanza organica, mentre oggi i due terzi circa sono degradati. Una maggiore programmazione dei sistemi agricoli e delle loro gestioni si può ottenere integrando i tradizionali campionamenti pedologici con approcci tecnologici innovativi e soluzioni di intelligenza artificiale: proprio l’obiettivo della Carta che CREA sta realizzando con fondi Pnrr da Mase e Masaf “per una gestione predittiva e intelligente del suolo e del territorio”.
di Daniela Faggion