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27 Gennaio 2025 | Innovazione

Prosegue la trasformazione digitale: otto le città italiane leader dell’innovazione

ICity Rank 2024, la ricerca annuale sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni Capoluogo realizzata da FPA vede ai primi posti Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Modena, Roma e Venezia; sono queste le città italiane leader dell’innovazione digitale che hanno integrato la tecnologia in tutti gli aspetti di infrastruttura e servizi, seguite da vicino da ben 30 Comuni che stanno rapidamente migliorando nel percorso di maturità digitale. Rispetto al 2023 si registra una crescita notevole soprattutto nella digitalizzazione amministrativa per effetto dei progetti PNRR e si riducono i divari tra grandi e piccoli centri e tra Nord e Sud, con un miglioramento sensibile del Mezzogiorno.

I criteri di valutazione della ricerca è articolata in tre dimensioni (sulla base di 39 indicatori costruiti su circa 200 variabili) che mostrato caratteristiche e dinamiche differenti: “Amministrazioni digitali” concerne la digitalizzazione dell’attività amministrativa (siti web, fruizione dei servizi on line e adozione delle piattaforme nazionali), “Comuni aperti” analizza il livello di utilizzo dei social media, la diffusione di dati aperti e la fruibilità di app e infine “Città connesse” analizza la trasformazione digitale dei servizi urbani tra sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e device collegabili, strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e analisi dei dati.

Nellanalisi del 2024 emergono 8 città “full digital” (Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Modena, Roma e Venezia), le uniche a superare il punteggio “soglia” di 75/100 nei tre indici. Si evidenzia poi un gruppo di 30 città “altamente digitalizzate”, tra cui 8 (Brescia, Cagliari, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Rimini, Torino, Trento) vicinissime alla piena digitalizzazione, con un punteggio superiore ai 75/100 in due indici e uno superiore ai 50/100 nel 3°, e altre 22 (Bari, Bolzano, Cesena, Cuneo, Cremona, Ferrara, La Spezia, Livorno, Lodi, Messina, Monza, Napoli, Padova, Palermo, Pisa, Piacenza, Pescara, Prato, Siena, Verona e Vicenza) comunque in procinto di raggiungere questo risultato.

Ci sono poi 42 città “in transizione”, che hanno iniziato ad adottare tecnologie digitali e mostrano risultati tendenzialmente in crescita, ma con situazioni molto differenziate nelle singole dimensioni. Sono Alessandria, Ancona, Arezzo, Ascoli Piceno, Asti, Biella, Caltanissetta, Catania, Fermo, Forlì, Frosinone, Grosseto, Imperia, Lecce, Lecco, Latina, Mantova, Massa, Matera, Macerata, Novara, Nuoro, Oristano, Pistoia, Pesaro, Pordenone, Ravenna, Reggio Calabria, Ragusa, Rovigo, Salerno, Sassari, Siracusa, Sondrio, Taranto, Terni, Trieste, Treviso, Udine, Varese, Verbania, Vercelli. Seguono poi 21 città “ibride”, in cui convivono elementi tradizionali e digitali, con un punteggio superiore ai 50/100 in una sola dimensione. E infine 7 città ancora in fase di “avvio” nella trasformazione digitale – Avellino, Crotone, Enna, Foggia, Isernia, L’Aquila, Rieti – in ritardo in una o più dimensioni.

Indice Amministrazioni digitali. Nell’indice “Amministrazioni digitali”, al primo posto si colloca Genova che con il punteggio di 87/100 sale di 12 posizioni rispetto al 2023. Seguono a breve distanza Cremona (seconda con 86/100) e le toscane Firenze e Pistoia (terze a pari merito con 85/100). Si confermano in Top10 Modena, Bergamo, Siena e Lodi, a cui si aggiungono le new entry Piacenza e Caltanissetta, quest’ultima con una crescita di ben 78 posizioni, che le consente di raggiungere il 6^ posto in graduatoria.

Indice Comuni aperti. La graduatoria dell’indice “Comuni aperti” è guidata dal terzetto Bologna, Firenze e Torino, prime a pari merito con il punteggio massimo di 85/100. Seguono a breve distanza Milano e Roma, entrambe con un punteggio di 83/100. Si confermano in Top10 le due realtà metropolitane di Genova e Venezia e le città medie di Modena, Bergamo, Trento e Reggio Emilia.

Indice Città connesse. Nelle “Città connesse” al comando ci sono Bologna, Cagliari e Milano, a pari merito con il punteggio di 92/100. Seguono, non distanti, Modena (90/100) e Padova (89/100) e poi con 88/100 Venezia, Firenze e Bergamo a cui si aggiunge la new entry Brescia. Torino chiude la Top10 con il punteggio di 87/100.

I divari. La riduzione dei divari Nord/Sud e tra centri di diverse dimensioni non è omogenea. In “Amministrazioni digitali” si riduce a 11 punti contro i 12 dello scorso anno la distanza tra i punteggi del Mezzogiorno (61/100) e del Nord (72/100). Si riduce a 11 punti contro 14 della scorsa edizione la differenza tra i punteggi dei piccoli centri (63/100) e delle grandi realtà urbane (74/100). Restano marcate le differenze negli altri due indici: 18 punti in “Comuni aperti” e 19 in “Città connesse” tra Nord e Sud, 31 punti in “Comuni aperti” e 35 in “Città connesse” tra grandi e piccole città.

Grandi e piccole. Tutte le grandi città (popolazione sopra i 250mila abitanti) sono nelle fasce più elevate. Ben 6 delle 8 città full digital sono realtà metropolitane, ovvero Firenze, Milano, Bologna, Genova, Venezia e Roma. Ma accanto alle più grandi, si conferma un gruppo di città medie innovative, guidate da Bergamo e Modena tra le leader dell’innovazione, a cui si aggiunge una pattuglia di 6 prossime alla maturità digitale: Brescia, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Rimini e Trento. Di contro, le città più piccole sono quelle che spesso registrano i maggiori incrementi nei punteggi.

 

di Davide A. Porro

Di <a href="https://www.telepress.news/author/davide-a-porro/" target="_self">Davide A. Porro</a>

Di Davide A. Porro

Giornalista radiofonico dal 1982 al 1986, ho collaborato con diverse emittenti. Parallelamente, dal 1984 al 1990 ho lavorato come giornalista musicale e di spettacolo per varie testate, sia radiofoniche che di carta stampata. Nel 1984 assumo il ruolo di giornalista e responsabile dello sviluppo per la prima agenzia di stampa radiofonica italiana, curando la fornitura di notiziari, interviste e servizi a oltre 100 radio a livello nazionale. Nel 1989, attraverso le sinergie sviluppate da Diesis nasce Telepress, per la quale scrivo da allora.

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