Berlusconi e Alfano hanno detto no. Bersani, Casini, Di Pietro e Fini, invece, hanno fatto il contrario . Mancano solo i leader del Popolo della Libertà tra i big dei partiti che hanno dato il loro assenso alla pubblicazione, sui siti di Camera e Senato, della propria dichiarazione dei redditi. Le dichiarazioni sono state pubblicate online in nome di una maggior trasparenza, dopo il pressing dei deputati radicali. All’iniziativa, naturalmente su base volontaria , hanno aderito il presidente dell’Assemblea di Montecitorio e leader di Fli Gianfranco Fini, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini e quello dell’Idv Antonio Di Pietro, oltre al neo segretario leghista Roberto Maroni. Oltre a Berlusconi e Alfano, inoltre, manca all’appello anche l’ex leader del Carroccio Umberto Bossi. Fra quanti, alla Camera, hanno dato l’ok per la pubblicazione in rete dei redditi anche alcuni ex ministri del governo Berlusconi, come Franco Frattini e Renato Brunetta, mentre, almeno per ora, non compare la dichiarazione dei redditi dell’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti e dell’ex titolare della Difesa Ignazio La Russa. Il numero dei deputati che ha dato il via libera alla pubblicazione dei dati patrimoniali online è comunque in aumento, dai 205 di febbraio, infatti, gli onorevoli redditi in rete sono passati ai 253 di giugno.
Redditi degli onorevoli online, ma non di tutti

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