A Google non è piaciuta l’invadenza della National security agency americana , che per anni ha pedinato i movimenti online di milioni di internauti, spiando molte persone anche grazie ai datti ottenuti (o ferse sarebbe meglio dire – sottratti) al motore di ricerca più popolare della rete. Secondo The Washington Post , BigG e Yahoo! sono state due delle fonti preferite per le attività dei servizi segreti statunitensi : Nsa, Cia e Fbi hanno attinto a piene mani da questi portali, anche dalle loro reti private. Proprio quest’ultimo smacco ha fatto infuriare Eric Schmidt, presidente esecutivo della compagnia di Mountain View: “La NSA avrebbe raccolto i tabulati telefonici relativi a 320 milioni di persone per monitorarne solo 300. È una pessima condotta e molto probabilmente è anche illegale – ha dichiarato il manager – . Ci sono sicuramente dei soggetti pericolosi che debbono essere controllati ma non è possibile violare la privacy di ogni singolo cittadino per scovare pochi individui” . Se le indagini confermassero anche l’intrusione nei server aziendali, l’attività di Google e Yahoo! potrebbero risentirne negativamente. Germania e Svizzera, ad esempio, stanno pensando all’apertura di reti nazionali per proteggere la privacy dei propri cittadini e dei propri centri istituzionali, spiati in passato dalla Nsa. L’intelligence rischia di tagliare le gambe agli affari delle compagnie web americane.
Schmidt e Google strigliano la Nsa

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