Il produttore di telefonini Sony Ericsson nel secondo trimestre ha registrato una perdita operativa di 2 milioni di euro, deludendo le attese degli analisti che si aspettavano un utile di 2 milioni. La società, controllata dalla svedese Ericsson e dalla giapponese Sony, ha incamerato un utile ante-imposte di 8 milioni di euro, al di sotto dell’attesa di 10 milioni, a causa del rallentamento della domanda per i modelli più costosi. I ricavi sono stati di 2,82 miliardi di euro, al di sopra della previsione di 2,76 miliardi. Il prezzo medio dei suoi telefonini, indicatore della redditività del gruppo, è di 116 euro, contro un’attesa della società stessa di 115. Secondo Sony Ericsson le condizioni rimarranno difficili per il resto dell’anno e in particolare per il terzo trimestre. Sony Ericsson ha anche annunciato che taglierà 2.000 posti di lavoro. La mossa rientra nell’ambito di un programma di taglio ai costi per controbilanciare i deludenti dati di bilancio riportati dal gruppo e l’attuale difficile congiuntura economica. Il piano di ristrutturazione prevede il taglio di circa 300 milioni di euro l’anno. Il 22 luglio la società dovrebbe presentare una serie di nuovi telefonini cellulari, alcuni dei quali della serie ‘Walkman’ con funzionalità musicali avanzate.
Sony Ericsson vede rosso

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