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7 Dicembre 2023 | Innovazione

Spot, il cane robot che monitora le foreste

In Italia i boschi stanno crescendo. Sono raddoppiati negli ultimi 50 anni e sono cresciuti del 5% negli ultimi dieci secondo i dati del Crea, Ente di ricerca vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali. In Italia i boschi stanno crescendo. Sono raddoppiati negli ultimi 50 anni e sono cresciuti del 5% negli ultimi dieci secondo i dati del Crea, Ente di ricerca vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali.

Un patrimonio da proteggere attraverso la tutela e il monitoraggio. E’ proprio in questa direzione che si avvia il primo studio a livello mondiale, realizzato e sostenuto da un team di ricercatori del dipartimento di Agraria dell’Università di Firenze, sull’utilizzo di un cane robot, dal nome Spot della Boston Dynamics, per il monitoraggio forestale. La pubblicazione dello studio, uscita sulla rivista scientifica “Forests”, apre la strada a nuove metodologie in grado di ridurre temi e incertezze su caratteristiche e stato di salute degli alberi in Italia, capitale verde fondamentale per lo stoccaggio di CO2 e la salvaguardia della biodiversità. 

Nello specifico cosa può fare il cane robot? Spot ha delle caratteristiche che lo hanno portato ad agire precedentemente allo studio negli scavi di Pompei e anche in Ucraina per lo sminamento delle zone di guerra. E’ agile con una fluidità di movimento che gli permette di muoversi in aeree sconnesse e ricche di ostacoli, che è assolutamente in grado di superare o aggirare. Inoltre Spot impara in maniera autonoma ed è in grado di ricordare un percorso e riprodurlo, quindi può essere anche addestrato. 

Sono tutte caratteristiche che sono servite in questo primo studio portato avanti dal Laboratorio di Geomatica Forestale (geoLAB) del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze realizzato a giugno 2023 e svolto presso giugno la Riserva Naturale Nazionale Biogenetica di Vallombrosa, in Toscana, un areale di 1273 ettari con un’altitudine compresa tra 470 e 1447 m s.l.m. 

«In italia abbiamo oltre 12 miliardi di alberi nelle nostre foreste, al momento riusciamo a monitorarne solo un piccolo campione perché i rilievi sono lunghi e laboriosi – spiega Gherardo Chirici, direttore del geoLAB – auspichiamo che in futuro i robot dotati di AI ed equipaggiati con vari sensori potranno aiutarci in queste operazioni di routine in modo da avere dati più completi e aggiornati su questo immenso capitale verde.» 

Dotato di numerosi sensori ottici e laser (LiDAR) adattabili a diversi ambienti e in grado di raccogliere autonomamente un’ampia gamma di dati ad alta risoluzione, oltre a telecamere 360?, multispettrali e termiche, il cane robot ha restituito una quantità di informazioni dettagliate sulle variabili forestali – altezza degli alberi, diametro, biomassa – aprendo di fatto la strada alla costruzione di reti di monitoraggio in cui le misure vengono aggiornate in modo continuo. 

«Gli inventari forestali – continua Chirici – sono sistemi di monitoraggio fondamentali che attraverso la misura degli alberi permettono di stimare variabili importanti come il carbonio stoccato nei nostri boschi. Siamo ai primi passi ma è probabile che la robotica e i sistemi di intelligenza artificiale possano diventare importanti alleati dell’uomo per migliorare la conoscenza di questi incredibili ecosistemi e la nostra capacità di preservarli per le future generazioni. » 

Spot può essere adattato a diversi contesti e situazioni come già utilizzato in passato sempre nell’ambito della sicurezza e del monitoraggio.

di Sara Giudice

© Copyright ANSA

spot_ cane_robot

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