Apre i battenti il Festival del Cinema di Berlino , la cui 64esima edizione è inaugurata dalla proiezione in anteprima di The Grand Budapest Hotel , ultimo film di Wes Anderson, che arriverà nelle sale europee in primavera. Il palcoscenico tedesco è sempre più ambito negli ultimi ann i: Berlino offre un’atmosfera più rilassata rispetto a Venezia e riesce a fare a meno del glamour ridondante di Cannes, con celebrità in versione domestica e un pubblico molto attento ai contenuti. Quella del 2014, come tutte le ultime edizioni, si caratterizza per la presenza di titoli da botteghino in prima visione, come The Monuments Men di George Clooney, e chicche da dibattito salottiero, come Nymphomaniac Part 1 , il prono-drama di Lars Von Trier. Dopo la cerimonia d’inaugurazione del 6 febbraio, la manifestazione prosegue per dieci giorni , sino all’assegnazione dell’Orso d’Oro per il miglior film in concorso, affidata alla giuria presieduta dal produttore e sceneggiatore James Schanus. A contendersi il premio principale ci sono quattordici lungometraggi. L’Italia è rappresentata da Gianni Amelio, che presenta fuori concorso Felice chi è diverso , documentario sull’omosessualità, e da Edoardo Winspeare, con In grazia di Dio .Ma a Berlino per vedere buon cinema non serve parlare italiano.
Su il sipario sulla Berlinale 2014

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