Per i giudici del Tar del Lazio la qualifica di direttore generale affidata ad Alfredo Meocci sembra realizzare un mutamento dell’oggetto del contratto, dal punto di vista qualitativo, incompatibile con il persistere dell’obbligazione originaria e anche il profilo formale del procedimento di nomina concorre a enucleare un nuovo rapporto di lavoro. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza con cui il Tar ha respinto i ricorsi della Rai e di Meocci contro la decisione dell’Agcom. Il Tar ha confermato le multe di 14,3 milioni per la Rai e di 370 mila euro per Meocci. L’associazione Articolo 21 ha presentato alla Corte dei Conti un esposto per chiedere con quali soldi sarà pagata la multa della Rai. Secondo il portavoce Giuseppe Gulietti la vicenda è stata eterodiretta fin dall’inizio
TAR SPIEGA SENTENZA MEOCCI

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