Un’ordinanza svela che l’ex monopolista raccoglieva illecitamente le informazioni suiclienti che passavano ad altri operatori, schedandoli. Ma sembra che ci sia di più…è sufficientemente provato che Telecom ha posto in essere pratiche abusive attraverso l’impiego sistematico di informazioni privilegiate, acquisite in violazione di precisi obblighi. Lo ha fatto con pratiche abusive, in violazione delle norme sulla concorrenza e con mezzi non obiettivamente giustificabili. Lo scrive in un’ordinanza la Corte d’Appello di Milano che obbliga Telecom all’immediata cessazione di queste pratiche. In sostanza Telecom, che controlla ancora in modo esclusivo la Base Dati Unica (l’archivio informatico che custodisce le informazioni su tutti i clienti di telefonia fissa e mobile del Paese) è entrata in maniera illegittima nella banca dati schedando migliaia di ex clienti passati ad altri operatori telefonici e ha acquisito e utilizzato informazioni privilegiate che li riguardavano (profili anagrafici, domicili, utenze, consumi telefonici, propensioni alla spesa). Il giudice ha inoltre fissato una sanzione di 500 euro per ogni singolo illecito che dovesse ripetersi. Telecom ha commentato dicendo solo che sta valutando l’eventuale impugnazione dell’ordinanza. Ma c’è di più. Da un’inchiesta del quotidiano La Repubblica sembra che l’ex monopolista sia immischiato nella storia di spionaggio denominata Laziogate e nel più recente scandalo del calcio. L’archivio illegale nelle mani degli inquirenti è stato scoperto grazie a Emanuele Cipriani, sotto inchiesta per il Laziogate. L’investigatore avrebbe sostenuto che alcune intercettazioni gli furono regolarmente pagate da Telecom.
TELECOM SOTTO ACCUSA

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