La settima edizione del “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano” ideato da Roberta Garibaldi, docente all’Università di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, e realizzato da Aite-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, registra una crescita del numero di italiani, il 70% degli intervistati, che hanno fatto almeno una vacanza all’anno spinti da motivi enogastronomici: +12% sul 2023 e +49% sul 2016, per un valore economico complessivo di poco superiore ai 40 miliardi di euro.
Il bacino di “turisti del gusto” italiani è stimato in 14,5 milioni di persone, che nel 64% dei casi preferisce le mete nazionali. La destinazione preferita è stata la Toscana con quai il 40% delle presenze; a seguire Emilia-Romagna e Puglia.
Il Rapporto disegna anche la mappa delle tipologie di turisti enogastronomici classificati in base alle motivazioni ed interessi che li spingono a scegliere il tipo dio vacanza e destinazione:
• I Ricercatori (42,1%), che viaggiano per provare nuove esperienze enogastronomiche, entrare in contatto con la comunità locale ed immergersi nella cultura della meta visitata.
• I Festaioli (23%), turisti che si avvicinano con una certa “leggerezza” all’enogastronomia, vista come una “scusa” per stare in compagnia e divertirsi.
• Gli Intellettuali (19%), il cui motto è “viaggiare per arricchire il proprio bagaglio culturale”.
• I Figli dei Fiori (11,5%), che vedono nel viaggio enogastronomico un’occasione per pensare al proprio benessere psico-fisico e volersi bene.
• Gli Edonisti (4,3%), che decidono di compiere un viaggio enogastronomico per concedersi un lusso.
Indagando nello specifico dei prodotti enogastronomici italiani che condizionano le scelte dei turisti al primo posto delle preferenze c’è il vino con oltre il 38% , seguito dall’olio extravergine di oliva (24%), la pizza (22%), la pasta (15%) e i formaggi (11%). Passando alla scelta della cucina tipica, gli italiani preferiscono quella toscana, seguita dalla cucina piemontese e da quella siciliana, mentre per gli stranieri vince quella campana/napoletana.
Per la prima volta il Rapporto in collaborazione con Economics Living Lab, spin-off dell’Università di Verona fa un’analisi dell’impatto economico del turismo enogastronomico in Italia che contribuisce con oltre 40 miliardi di euro all’economia italiana nel 2023, di cui 9,2 diretti, 17,2 indiretti e 13,7 di indotto, con un rapporto benefici/costi pari a 6,9 e con un forte potenziale di crescita.
di Davide A. Porro