L’Unione europea ha istituito un nuovo regolamento per favorire l’annullamento del gap digitale tra le diverse aree del continente e per portare il web veloce in ogni casa entro il 2013. Bruxelles vuole spingere gli Stati membri ad utilizzare le frequenze radio, liberate dal passaggio alla tv digitale, per i servizi di banda larga senza fili. La Commissione ha dunque proposto un piano quinquennale che armonizzerà la gestione dello spettro e assicurerà che una parte sufficiente delle frequenze venga destinata alla banda larga senza fili. Dal 2013, gli operatori potranno perciò disporre di una parte delle frequenze prima riservate alla tv analogica. Altro nodo fondamentale è l’ aumento della concorrenza di settore , che secondo l’Ue può essere incentivata con investimenti – statale ed continentali – compresi tra i 180 e i 270 miliardi di euro, da dilazionare fino al 2020. Secondo il commissario alle telecomunicazioni Neelie Kroes , dalla diffusione del web veloce dipendono circa un milione di posti di lavoro e l’ e “non può restare indietro rispetto alle economie asiatiche che hanno già reti web tre volte più veloci di quelle europee”
Ue, nuove misure pro banda larga

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