Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

30 Ottobre 2009 | Innovazione

Ue prosegue l’indagine su privacy nel Regno Unito

L’Unione europea continua a indagare circa presunte violazioni delle norme comunitarie sulla privacy in Gran Bretagna, come noto regno incontrastato (o quasi) delle telecamere a circuito chiuso (Cctv) e dei servizi di sorveglianza telefonica e via web. Secondo la commissione continentale, c’è il rischio che i dati registrati vengano manipolati, rivenduti o usati per secondi fini (commerciali, prima di tutto) che non sono strettamente legati alla sicurezza. I punti deboli del sistema britannico sono tre: non esiste un’autorità indipendente a garanzia dei cittadini intercettati o ripresi; c’è un’interpretazione troppo ampia del regolamento sui poteri investigativi (che permettono di raccogliere dati ambientali anche su singoli soggetti); le sanzioni per i trasgressori della privacy sono troppo leggere e limitate. Le autorità d’Oltremanica hanno due mesi di tempo per compilare un rapporto dettagliato su usi, tecniche e finalità della loro sorveglianza elettronica, prima che l’Unione apra un vero e proprio procedimento d’infrazione nei confronti del Regno Unito. Il ‘caso-privacy’ nel Regno Unito è esploso lo scorso anno, quando diverse compagnie avevano aderito al progetto di Phorm per raccogliere dati online degli internauti e poi studiare pubblicità personalizzata per la rete. Il tutto, all’insaputa degli utenti, che sono stati monitorati per giorni nelle loro abitudini digitali (siti preferiti, acquisti fatti online, interrogazioni sui motori di ricerca). I consumatori bella Regina, una volta svelata la tecnologia di Phorm, hanno protestato ferocemente, ma nessun organo ufficiale (il Governo, il commissario alle Telecomunicazioni, la Ofcom) ha raccolto i loro lamenti. Ci ha pensato quinti l’Ue , che ora ha reso note scadenze e termini della sua indagine.

Guarda anche:

Dagli scarti dell’Etna alle stampanti 3D

La cenere vulcanica dell’Etna può trasformarsi in inchiostro per stampante 3D. E’ quanto dimostra uno studio presentato al recente Congresso congiunto SIMP-SGI (Società Italiana di Mineralogia e...
women ideas - Vilkasss

L’ingegno femminile nei brevetti italiani

Una ricerca ricostruisce la storia dell'ingegno delle donne italiane a partire dai riconoscimenti ufficiali depositati La storia dei brevetti femminili italiani comincia nel 1861, l’anno stesso...

Nasce in Sicilia la prima rete europea per l’ascolto del mare

Visual and nOise-eNhanced AI Analysis for Marine Biodiversity MonitorinG, Observation and LeArning, più brevemente VONGOLA,  è il progetto che unisce scienza, tecnologia e tutela ambientale per...