La risoluzione sulla libertà di informazione che il Parlamento europeo voterà durante la seduta in Plenaria di mercoledì prossimo, a Strasburgo, manterrà il riferimento specifico alla situazione italiana. La Plenaria di Strasburgo ha infatti bocciato questa sera, all’inizio della sessione, la proposta del Ppe di sostituire al titolo attuale, ‘Libertà di espressione in Italia e in altri Stati membri dell’Ue’ il titolo più generico ‘Libertà di informazione nell’Ue’. La proposta dei popolari ha avuto 195 voti a favore, 231 voti contrari e 9 astensioni. Due europarlamentari del Partito popolare europe (Ppe) avevano motivato la richiesta di eliminare il riferimento all’Italia dicendosi d’accordo sulla necessità di dibattere della libertà di espressione nell’Ue, ma contrari a fare esprimere l’Assemblea di Strasburgo su “ una polemica politica nazionale” , e a impegnarla in una “crociata contro uno Stato membro” . Uno dei due, il tedesco Manfred Weber, ha anche ricordato la recente sentenza della Corte Costituzionale italiana, a dimostrazione della indipendenza delle istituzioni di controllo del Paese. Contro la proposta di eliminare il riferimento all’Italia si è espresso il socialista austriaco Hannes Swoboda , definendola “ na farsa vergognosa”. “Se volete proteggere Berlusconi, ditelo chiaramente” , ha concluso Swoboda. Il Ppe ha poi ritirato la proposta di tenere un secondo voto per cancellare dall’agenda di mercoledì la votazione in plenaria sulla Risoluzione.
Ue: risoluzione Strasburgo mantiene riferimento a Italia

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