Il Clusit , l’associazione italiana per la sicurezza informatica, nel suo rapporto 2013 scrive che nel nostro paese appena il 2% della popolazione “ dichiara di avere piena consapevolezza dei rischi informatici e di prendere contromisure” . Aggiunge che “ usiamo tanto e male le tecnologie, il che ci espone a rischi enormi” . Non a caso l’Italia è al settimo posto nel mondo per la quantità di software illegali generati e spesso i cybercriminali non devono elaborare tecniche troppo raffinate per incastrarci nella loro rete: più di una volta documenti riservati sono stati pubblicati online assieme a pericolosi virus. Chiunque li visualizzava, veniva contagiato e i suoi dati ben visibili ai pirati. Per quanto le minacce si possano evolvere, c’è qualcosa che non cambia mai: la nostra ingenuità, da sempre l’alleato numero uno di qualsiasi hacker.
Clusit: l’Italia a rischio pirati

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