Sembra proprio che internet e riservatezza siano inconciliabili. Sono soprattutto i social network a mettere a repentaglio, più o meno esplicitamente, la privacy degli utenti, a volte poco consapevoli di come vengono trattale le informazioni sul web. Uno studio pubblicato da Proceedings of the National Academy of Sciences e condotto dai ricercatori di Cambridge chiarisce come sia possibile tracciare l’identità di una persona basandosi solo sui ‘like’ sciorinati via Facebook . Etnia, religione, età, orientamento sessuale, visione politica sono facilmente deducibili attraverso un’attenta analisi dei contenuti più apprezzati sul famoso social network. Ecco perché il sito di Mark Zuckerberg fa la gioia delle società di marketing e degli investitori pubblicitari. Facebook è un enorme database in continuo e automatico aggiornamento , compilato dagli stessi iscritti ogni qual volta si collegano all’account: la ricerca ha sondato le attività di 58mila americani sul sito in blu e, confrontando i ‘like’ con un’indagine psicometrica dei soggetti, ha tracciato un profilo degli utenti. Profilo che si è rivelato essere molto simile (nel 75% dei casi) a quello costruito esclusivamente attraverso il metodo predittivo, ovvero basandosi solo sull’analisi dei ‘mi piace’. Il nostro dna digitale rivela molto di quello reale. E’ tutto online, l’importante è rendersene conto: ed eventualmente prendere qualche precauzione.
Social anti-privacy, identità in un like
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