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2 Maggio 2024 | Attualità

Torino e le altre: vietato fumare all’aperto

L’ultima nel nostro Paese a introdurre limitazioni sul fumo negli spazi pubblici è Torino. Milano mira a diventare città smoke-free nel 2025. In UK, stop totale al fumo ai minori di 15 anni.

Ha invocato la cultura del rispetto il sindaco di Torino, in occasione dell’introduzione del divieto di fumare all’aperto sotto la Mole entro cinque metri di vicinanza da altre persone. Il consiglio cittadino ha approvato la delibera che modifica un punto del Regolamento di polizia urbana in relazione alle abitudini dei fumatori. Il divieto vale a meno che non ci sia un esplicito consenso da parte delle persone nelle vicinanze. Inoltre, è proibito fumare in presenza di minori o donne in gravidanza.

Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, ha definito la decisione “una norma di buon senso e di rispetto degli altri”. Il primo cittadino del capoluogo piemontese ha inoltre aggiunto: “Torino non è la prima città ad aver preso un’iniziativa di questo tipo e credo che altre lo faranno. Certo qualunque regolamento prevede una sanzione, ma io auspico che tenda a prevalere il ragionevole buon senso e il rispetto altrui. Sono regole di buon senso che valgono molto di più di regolamenti e sanzioni”. A proposito di multe, per chi violerà la nuova norma  la sanzione prevista è di 100 euro.

Milano città smoke-free

Prima di Torino, Milano aveva già vietato il fumo nel raggio di dieci metri da altre persone nei parchi, alle fermate degli autobus, nelle aree per cani, nei cimiteri e nelle strutture sportive. L’introduzione del divieto era avvenuta a fine 2020 con l’approvazione del Regolamento per la qualità dell’aria. Nuove limitazioni sono attese dall’1 gennaio 2025 quando non sarà più consentito concedersi la sigaretta in alcuna area pubblica o ad uso pubblico, esclusi i luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri dalle altre persone. Il punto d’arrivo del percorso intrapreso è una città smoke-free.

Altre esperienze virtuose in questa direzione in Italia sono quelle di Volano, un comune della provincia di Trento; di Modena e di San Lazzaro di Savena (Bologna) dove la prassi è in vigore dal 2013. A Bibione, in Veneto, stop al fumo in spiaggia così come in altri litorali del nostro Paese dove è mancato però negli anni un adeguato controllo.

I dati sui fumatori in Italia

Complici forse queste iniziative diminuiscono i fumatori in Italia anche se aumenta il numero delle sigarette fumate (12,2 al giorno). I dati dell’Istituto superiore della sanità (Iss) dicono che i tabagisti tra il 2015 e il 2022 sono scesi di 1 milione, passando da 11,5 milioni di persone (il 22% della popolazione) a 10,5 milioni (il 20,5% della popolazione). I decessi legati al fumo sono oltre 93.000 ogni anno, il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne.

I divieti di fumo nel mondo

E fuori dai confini nazionali quale è l’approccio verso i fumatori? Diverse fonti, tra cui Euractiv.it, riportano il divieto assoluto di fumo all’aperto in Pesei come Messico, Russia e Giappone. L’obiettivo è tutelare la salute pubblica e contrastare il tasso di mortalità dipendente dal tabacco. In Europa, il divieto di fumare vige sulle spiagge a Nizza, in Francia. In Gran Bretagna il governo ha proibito l’acquisto di sigari o sigarette per sempre ai nati dopo il 2008. Una misura rivoluzionaria che punta all’estinzione dei fumatori nel giro di un paio di generazioni.

Di Valentina Colombo

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