di Giorgio Bellocci Può bastare il fatto che Uomini e Donne e poi vada in onda su un network privato, e non sul servizio pubblico, per avere indulgenza verso un programma che rappresenta il culmine del trash? Ancora più se possibile della tradizionale versione per giovani tronisti e troniste… Può bastare il ricco materiale che indubbiamente il format offre da un punto di vista sociologico per giustificarne l’esistenza a favore di laureandi in scienze della comunicazione e degli studiosi di semiologia ancora in auge? Conclusasi per questa stagione l’appuntamento con il canonico Uomini e donne , Canale 5 ha puntato per l’estate sulle schermaglie tra pensionati esibizionisti, quasi sempre attempati, e mature maliarde. Nella medesima fascia oraria: 14.45 con replica notturna su La5. Cosa c’è di più triste di un sessantenne ricco che battibecca con una signora che esibisce alle telecamere il suo tentativo di rimanere “giovane” in eterno? A triste imitazione dei giovanotti… Di più triste c’è il pubblico, in particolare gli anziani posizionati dietro l’alfiere di turno per il quale tifano: molti sembrano addormentati, altri provano a sbraitare contro la perfida maliarda sbiascicando frasi sconnesse e facendo sfoggio di dentiere. Facciamo sociologia a basso costo: è questa l’idea che Mediaset ha della cosiddetta terza eta? E queste persone, chiaramente pervase da puro esibizionismo, veramente non hanno niente di meglio da fare nella vita? E attenzione, che non si evochi il discorso della solitudine, della legittima ricerca del piacere senza età. Tutto questo non c’entra niente perché il format funziona solo se la coppia dopo una settimana comincia a tirarsi dietro i piatti! A meno che Maria De Fillippi non riesca a garantire loro la durata della relazione fuori dalla sceneggiatura con escamotage contrattuali… Ma se anche fosse così, anzi a maggior ragione, lo grido forte: De Filippi il danno che rechi a questo paese in termini di diseducazione è enorme!
